Sacchetti di plastica, nuove regole europee

L’Unione Europea vara nuove regole per il contenimento della presenza dei sacchetti di plastica, “armi” inquinanti presenti nelle case di tutti i cittadini del vecchio Continente.

sacchetti plastica

Ancora novità per quanto concerne i sacchetti di plastica, con il Parlamento Europeo che ha approvato una direttiva finalizzata a ridurre la presenza di materiali plastici inquinanti di almeno l’80% entro il prossimo 2019.

Approvata con una grande maggioranza, la direttiva prevede una prima riduzione del 50% da raggiungere entro il 2017, per poi giungere al secondo, più ambizioso obiettivo, nel biennio successivo. Per poter giungere all’ottenimento di tali mete, sono previsti divieti, tasse, restrizioni e altri strumenti più o meno “bonari”.

Ha dichiarato Margrete Auken (Verdi / ALE) alla stampa, che “i deputati oggi hanno votato per rafforzare in modo significativo i progetti di norme comunitarie volte a ridurre l’uso dei sacchetti di plastica, in particolare per includere obiettivi obbligatori europei di riduzione e l’obbligo di far pagare per i sacchetti di plastica costo. Come i Paesi che hanno iniziato tale processo prima hanno dimostrato, ridurre drasticamente il consumo di questi sacchetti di smaltimento è un obiettivo facilmente raggiungibile con una politica coerente. Eliminando rapidamente tali sacchetti è una soluzione facilmente applicabile al problema pervasivo dei rifiuti plastici nell’ambiente“.

Molto soddisfatta dell’intervento anche Legambiente, che con il suo vicepresidente, Stefano Ciafani, ha dichiarato che “l’approvazione in prima lettura della Direttiva sugli shopper da parte del Parlamento europeo rappresenta un’importante vittoria per l’ambiente in Europa e un passo importante per continuare la battaglia sulla riduzione dell’uso delle buste di plastica usa e getta. Entro il 2019 nella UE dovrà essere tagliato dell’80% l’uso dei sacchetti per la spesa di plastica leggera (più sottili di 50 micron), i più inquinanti e diffusi. In questo iter, che ha portato all’approvazione quasi unanime della direttiva, l’Italia ha avuto un ruolo importante dato che è stata un esempio virtuoso e ha fatto scuola in Europa proprio per la riduzione delle buste di plastica, per la lotta all’inquinamento marino da plastica e per l’uso dei sacchetti compostabili per la raccolta differenziata dell’umido domestico”.