La poesia secondo Benigni! VIDEO imperdibile!

Benigni ci da una lezione di poesia e di insegnamento. Non vorremmo forse avere avuto un docente così?

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Se vi siete mai domandati cosa sia la poesia, e quali siano le caratteristiche di buon insegnante, non potete che guardare il film “La tigre e la neve“, di e con Roberto Benigni, Interpretando un docente, l’attore toscano ci spiega – a modo suo! – cosa è la poesia, e in che modo trasmettere la passione per il bello e per il gusto ai propri alunni.

Con la passione che caratterizza l’operato del comico italiano, Benigni ci fa capire che il ruolo di insegnante non è fatto (solamente) di libri, di voti e di interrogazioni. Il ruolo di insegnante è soprattutto comunicazione e trasmissione del sapere e della voglia di auto apprendere. E in questo, la poesia non può che essere l’approdo naturale di un desiderio narrativo di elevato spessore morale e sentimentale.

Ecco il testo della “lezione” di poesia di Benigni e, di seguito, il video tratto dal film.

“Su su.. svelti, veloci, piano, con calma…
Poi non v’affrettate, non scrivete subito poesie d’amore, che sono le più difficili, aspettate almeno almeno un’ottantina d’anni.
Scrivetele su un altro argomento… che ne so… sul mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo… che non esiste una cosa più poetica di un’altra!
Avete capito?
La poesia non è fuori, è dentro… Cos’è la poesia, non chiedermelo più, guardati nello specchio, la poesia sei tu…
..e vestitele bene le poesie, cercate bene le parole… dovete sceglierle!
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola!
Sceglietele…che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere.
Da Adamo ed Eva… lo sapete Eva quanto c’ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta!!!
“Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa..” ha spogliato tutti i fichi del paradiso terrestre!
Innamoratevi, se non vi innamorate è tutto morto… morto!
Vi dovete innamorare e tutto diventa vivo, si muove tutto… dilapidate la gioia, sperperate l’allegria e siate tristi e taciturni con esuberanza!
Fate soffiare in faccia alla gente la FELICITÀ! E come si fa? …fammi vedere gli appunti che mi sono scordato… questo è quello che dovete fare…
non sono riuscito a leggerli!
Per trasmettere la felicità, bisogna essere FELICI e per trasmettere il dolore, bisogna essere FELICI.
Siate FELICI!!!
Dovete patire, stare male, soffrire.. non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre!
E se non avete i mezzi non vi preoccupate… tanto per fare poesie una sola cosa è necessaria… tutto.
Avete capito?
E non cercate la novità… la novità è la cosa più vecchia che ci sia…
E se il verso non vi viene, da questa posizione, né da questa, ne da così, buttatevi in terra! Mettetevi così!
Ecco… ohooo… è da distesi che si vede il cielo…
guarda che bellezza…perché non mi ci sono messo prima…
I poeti non guardano, vedono.
Fatevi obbedire dalle parole… Se la parola ‘muro’ non vi da retta, non usatela più…per otto anni, così impara! Che è questo, bhooo non lo so!
Questa è la bellezza, come quei versi là che voglio che rimangano scritti li per sempre…
forza, cancellate tutto che dobbiamo cominciare!
La lezione è finita.
Ciao ragazzi ci vediamo mercoledì o giovedì…
Ciao arrivederci”