I sensi del cane sono migliori dei nostri?

Un approfondimento sui sensi del cane… con qualche notizia che probabilmente non sapete!

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Vi siete mai chiesti se i sensi del cane siano migliori o peggiori dei nostri? Ebbene, un piccolo approfondimento in merito vi regalerà qualche… sorpresa.

Cominciamo dall’olfatto, che nel cane è il senso principale, tanto da superare – per efficacia – quello umano. Tuttavia, ricordiamo come vi sia differenza (a volte anche notevole) tra le diverse razze canine per quanto riguarda le capacità olfattive, che in alcuni casi raggiungono livelli quasi inconcepibili per l’uomo. Migliore dell’uomo è anche l’udito, che nel cane è molto più potente di quello umano e riesce a sentire suoni a distanza quattro volte superiore rispetto a noi, percependo inoltre gamme (come gli ultrasuoni) che al nostro orecchio non arrivano.

Le “rivincite” umane cominciano con il gusto, grazie alle nostre novemila papille gustative. Il cane, invece, ne ha solo millesettecento e inoltre, a lui il gusto serve poco, dato che “assapora” i cibi con il naso (in altri termini prova maggiore piacere odorandoli piuttosto che mangiandoli. Ecco perchè il cane spesso inghiottisce senza masticare, e decisamente senza soffermarsi molto sul gusto. I cibi che tiene più a lungo in bocca sono quelli che non gli piacciono e che magari ha accettato solo per compiacerci.

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Passiamo dunque al tatto, che nel caso è predisposto in maniera molto diversa da noi, e ha comunque più o meno lo stesso livello di sviluppo. Infine, la vista, che nel cane “viene” dopo olfatto e udito. Nonostante questo, e nonostante ciò che molti credono, la vista del cane è ben sviluppata. Non è dettagliata come quella umana – e infatti il cane non è in grado di riconoscere una persona dall’altra se queste restano immobili a due-trecento metri – ma non possiamo per questo concludere che il cane sia genericamente “miope”, come si pensava un tempo.

Come ricordato su diversi libri, ad esempio, cani da pastore e retriever, che vengono guidati a gesti, nel corso di esperimenti scientifici hanno dimostrato di poter vedere (e interpretare correttamente) i gesti eseguiti dal padrone a più di mille metri di distanza. Non solo, il campo visivo del cane è superiore a quello umano: 180° per noi, fino a 270° per lui. Anche in questo caso giova ricordare che l’ampiezza visiva varia a seconda delle razze: nei cani a muso corto, i cui occhi tendono alla posizione frontale, non supera di molto i nostri valori, mentre nei dolicocefali (come i levrieri) arriva ai massimi livelli di “panoramica”.

Infine, si tenga conto che nel cane la visione notturna è nettamente superiore alla nostra. Per quanto riguarda la percezione dei colori, sembra ormai accertato che il cane ne distingua una gamma diversa dalla nostra, ma comunque piuttosto ampia: quindi non è affatto vero che “vede in bianco e nero”.