Spesso abbiamo sentito dire che dormire poco danneggia lo stato di salute del nostro cervello e che, invece, dormire almeno 7 ore a notte garantirebbe un buono stato di forma e di prontezza al nostro corpo. Ebbene, giunge ora una nuova ricerca – condotta dagli studiosi della Medical University of South Carolina e del Rhode Island – che scompiglia ulteriormente le carte in tavola.
Stando ai ricercatori, infatti, la privazione del sonno potrebbe condurre a effetti benefici nel contrasto alla depressione. L’esperimento si basa sul tentativo di indurre terapie di privazione del sonno per almeno 24 ore a un gruppo di pazienti, riscontrando – nel 60% dei casi – un beneficio immediato in termini di salute: perdendo un giorno di sonno si otterrebbero gli stessi effetti che si conseguirebbero con applicazione di medicinali per quasi 1 mese e mezzo. In ogni caso, sottolineano gli analisti, l’effetto positivo sarebbe a brevissima durata: sparirebbe, in altri termini, con il completo riposo che, di norma, è conseguente la stanchezza generata dalla privazione del sonno.
Quanto basta, tuttavia, per accendere la luce in un nuovo sotto-settore della disciplina: secondo i ricercatori sarebbe infatti possibile integrare tale terapia con l’impiego di luci brillanti e con il cambiamento dei ritmi circadiani, conferendo pertanto realtà al trattamento di tripla cronoterapia (che punta a estendere l’efficacia del trattamento fino a 9 settimane).