È una bella storia di solidarietà umana – felina quella riportata dal Corriere della Sera qualche giorno fa nella sua edizione milanese. L’esempio ci è offerto da Rosi, una signora conosciuta come “la gattara del Gratosoglio“, che trascorre parte della sua giornata a sfamare i gatti di strada e a curare i mici malati: un supporto particolarmente utile, visto e considerato che senza il suo aiuto molti gatti andrebbero incontro a una morte certa.
Ebbene, Rosi ha dedicato così tanto tempo ed energia ai gatti da aver trasformato il proprio appartamento in una sorta di piccolo ospedale specializzato in “gatto terapia”. Rosi ha così trasformato la sua casa a misura di felino, installando passerelle sospese, tiragraffi, cibo, fontantelle con acqua corrente.
All’interno dell’abitazione Tato – affetto da un grave deficit respiratorio, Blechi – adottato con il fratello, aveva una spiga nell’occhio e un’infezione Fiocco – la fidanzata di Biagio, una gatta muta, e ancora Tigrella, Patuffolo, Cipolla, Rossino, Nerina, Pulce. Ognuno con una storia passata difficile e diverse, ma con un presente di grandissima bontà.